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Parco di Via Mattuglie

La Gazzera, come molte altre parti analoghe dell’entroterra veneziano, soffre del rapido ed intenso inurbamento degli ultimi anni, condotto per parti e da soggetti diversi senza un disegno condiviso a cui rispondere.

Uno degli esiti negativi di questo scollamento è rappresentato dalla mancanza di luoghi centrali a scala dell’intero quartiere, intesi come spazi di aggregazione e di rappresentazione della comunità (la piazza).

Un altro esito negativo del processo di inurbamento è riscontrabile nella perdita dell’equilibrio idraulico manifestatosi con grande evidenza con l’alluvione del 26 settembre 2007 che ha colpito anche parti rilevanti della Gazzera.

Il progetto urbano riconosce l’area d’intervento, come contraddistinta dalla presenza di tre fasce longitudinali che interpretano qualitativamente la presenza delle zone a verde e mediano il loro rapporto con i nuovi edifici.

La prima ad ovest, viene pensata come una fascia con caratteristiche più naturali, zona fortemente alberata connotata dalla presenza dell’acqua (superficiale e sub-superficiale). In questo modo il vincolo dell’invarianza idraulica può diventare risposta pertinente ai problemi manifestatisi con l’evento del 2007 e base del progetto.

La seconda fascia centrale declina il verde come parte integrante dello spazio pubblico a stretto contatto con gli edifici.

Conseguentemente il sistema insediativo viene concepito come l’iterazione di tre corti con varie aperture a connessione longitudinale e trasversale dell’intera area d’intervento: corti a di circa quattro piani, attraversabili in sicurezza dall’utenza debole (pedoni e bici), percorso privilegiato tra via Mattuglie, la zona centrale di rio del Pioveghetto ed il sistema scolastico e sportivo di via Perlan.

La prima corte si affaccia su via Mattuglie ed assume il ruolo di piazza di quartiere con attività commerciali ai piani terra.

La seconda e la terza corte (coincidenti con i lotti 2 ed in parte con il 3) hanno un carattere strettamente residenziale, il loro interno viene in gran parte riservato allo spazio pubblico, salvo una fascia di mediazione tra spazio pubblico e piani terra abitabili e diviene un passaggio pedonale continuo con servizi alla residenza.

La terza fascia (lotto 4) è invece caratterizzata dai giardini privati dell’edificazione a bassa densità, elemento di mediazione con i fabbricati esistenti.

I criteri generali che hanno guidato la progettazione definitiva sono mirati ad un uso responsabile delle risorse, attraverso anche un decremento delle superfici impermeabilizzate, anche al fine di favorire il mantenimento di alcune condizioni ambientali esistenti, il parziale riuso dei terreni di scavo per la costruzione di terrapieni, il mantenimento delle alberature esistenti, la conservazione e il riuso del sistema idraulico superficiale costituito dalle canalette esistenti, il coinvolgimento delle zone limitrofe di proprietà comunale direttamente interessate dall’intervento.

Il progetto del parco si propone i seguenti obiettivi:

Preservare il valore dello spazio aperto esistente, quale frammento ‘ormai urbano’ del preesistente assetto agricolo dei luoghi;

Conservare e valorizzare le caratteristiche vegetazioni dell’area e degli ambienti umidi presenti;

Associare alla necessità tecnica e legislativa, di mantenere l’invarianza idraulica dei luoghi, un progetto di parco urbano, che sappia convertire il dato tecnico in disegno di forme, bacini ed assetti vegetazionali, adeguati all’uso pubblico dei luoghi.

Integrare il disegno dello spazio pubblico urbano con gli elementi della progettazione degli spazi verdi, al fine di incrementare il comfort urbano e le prestazioni dello spazio pubblico in termini di permeabilità dei suoli, abbattimento dell’effetto isola di calore, qualità dell’ambiente.

Progettista

Laura Zampieri | Paolo Ceccon

Luogo

Venezia | VE